Uno studio retrospettivo pubblicato sul Canadian Journal of Cardiology ha dimostrato che l’ecocardiografia multiparametrica è uno strumento fattibile e riproducibile per valutare la funzione sistolica del ventricolo sistemico negli adulti con circolazione di Fontan, con una chiara associazione tra i parametri ecocardiografici e gli esiti clinici avversi come morte o trapianto cardiaco.
La ricerca ha incluso 512 pazienti adulti seguiti presso la Mayo Clinic tra il 2003 e il 2023, tutti con palliazione di Fontan e senza disfunzione valvolare significativa. Sono stati esclusi i soggetti con morfologia ventricolare non determinata o con rigurgito valvolare almeno moderato. La funzione sistolica è stata valutata da un’unica finestra ecocardiografica (apicale a quattro camere), tramite frazione di eiezione (Echo_EF), fractional area change (FAC) e strain longitudinale (Echo_LS). Per un sottogruppo di pazienti sono stati confrontati anche i dati della risonanza magnetica cardiaca (CMRI).
I parametri ecocardiografici sono risultati misurabili in oltre l’87% dei pazienti e hanno mostrato una buona riproducibilità e una correlazione moderata con la frazione di eiezione valutata alla CMRI. I valori di Echo_EF, FAC e LS erano significativamente inferiori nei pazienti con ventricolo sistemico di morfologia destra (28% del campione) rispetto a quelli con morfologia sinistra. Tutti e tre gli indici sono risultati predittivi di morte o necessità di trapianto, indipendentemente dalla morfologia ventricolare.
Attraverso l’analisi multivariata, sono stati identificati i cut-off ottimali per stratificare il rischio: Echo_EF <45%, FAC <30% ed Echo_LS <15%. Questi valori permettono di individuare i pazienti a maggior rischio di evoluzione sfavorevole, supportando l’utilità clinica di una valutazione multiparametrica ecocardiografica in questa popolazione complessa.
In conclusione, lo studio evidenzia come l’ecocardiografia possa rappresentare un valido strumento di monitoraggio prognostico nei pazienti con palliazione di Fontan, anche in assenza di risonanza magnetica. Saranno tuttavia necessari ulteriori studi per verificare se un approccio decisionale basato su questi indici possa migliorare concretamente gli esiti clinici.
CJC Pediatr Congenit Heart Dis. 2025 Mar 8;4(3):121-128. doi: 10.1016/j.cjcpc.2025.02.002.
Fonte: POPULAR SCIENCE